IO QUI, TU QUI, TUTTI QUI, CON ROBERTO

Roberto Faccioli era un cardiologo, uno dei medici che da dato vita al 118 della Città
Metropolitana di Bologna, uno dei primi sistemi organizzati ed integrati del soccorso
extraospedaliero.
Dal 1995 è stato il Direttore Sanitario e Direttore del Centro di Formazione IRC dell’Associazione
di volontariato Pubblica Assistenza Città di Bologna Odv.
La sua attività di formatore a tutti i livelli sulla rianimazione cardiopolmonare era il suo fiore
all’occhiello.
Negli ultimi anni in seno al progetto del 118 Pronto Blu ed alla Campagna Viva, aveva formato
studenti e cittadini per valorizzare l’importanza del riconoscimento dell’arresto cardiaco e delle
manovre di rianimazione cardiopolmonare

PRESENTAZIONE

• Formazione alla rianimazione cardio polmonare di professionisti sanitari e laici in seno al progetto pronto BLU in memoria del dottor Roberto Faccioli.

OBIETTIVO DEL PROGETTO

• Sulla scia dell’impegno del dottor Faccioli, vorremmo continuare la sua azione, consapevoli dell’importanza che una tale formazione abbia nel promuovere la diffusione capillare della cultura della rianimazione cardiopolmonare e per creare un sistema davvero capace di dare una risposta competente ed immediata.

PERCHE’ CI TENIAMO

La Pubblica Assistenza Città di Bologna è cresciuta sotto la guida di Roberto Faccioli e con lui si è sempre impegnata nella formazione alla rianimazione cardiopolmonare, grazie ad una rete di istruttori e collaboratori che aveva formato negli anni e coi quali aveva creato una grande squadra basata sull’amicizia, sulla stima e sul rispetto reciproco.
Chi lo ha avuto come formatore ne ricorda il sorriso, le lezioni, le spiegazioni sempre chiare e alla portata di tutti. Negli anni abbiamo formato migliaia di ragazzi, studenti, volontari, sanitari, cittadini, con passione, umanità, generosità e professionalità.
In sua memoria vorremmo continuare su questa scia. Roberto Faccioli, oltre a continuare il suo impegno nelle Scuole, nelle Polisportive e per la cittadinanza, insieme ad alcuni colleghi stava progettando un corso di formazione a favore all’Ambulatorio Biavati da sempre impegnato nell’accoglienza degli “ultimi”, degli “invisibili", e nella lotta all'emarginazione sociale.
Crediamo che il miglior modo per onorare la sua memoria sia quello di continuare la sua opera di formazione, perché i suoi insegnamenti possano vivere nelle giovani generazioni e in chi si occupa della salute pubblica.
TOCCA A NOI FARE IN MODO CHE I SUOI SOGNI NON SI FERMINO QUI